PAOLA FEBBRARO E LE DONNE

Tè poetico sulla poesia di Paola Febbraro. In dialogo Anna Maria Farabbi e Laura Ricci
Il Filo di Eloisa – Associazione Culturale Eloisa Manciati presenta, giovedì 6 febbraio alle 17 al Caffè Montanucci di Orvieto, un’interessante pubblicazione postuma della poeta umbra Paola Febbraro. Voce poetica di grande spessore e innovatività, Paola Febbraro era nata nel 1956 a Marsciano e venne a mancare nel 2008 a Roma, dove si era trasferita per lavoro, pur continuando a frequentare l’amata Umbria natale.
Si tratta di stellezze (Piedimosca e Al3vie, 2024), una pregevole raccolta di versi di Paola Febbraro, inediti in vita, uniti ad altri scritti e a lettere scambiate con la poeta Anna Maria Farabbi, anche lei umbra, a cui è stata legata da un significativo rapporto relazionale e a cui la madre di Paola, Giovanna Febbraro, affidò gli inediti che, dopo la morte della figlia, andava via via trovando.
E sarà proprio Anna Maria Farabbi, che di stellezze è la curatrice, a illustrare a tutto tondo il volume e, più in generale, la ricerca poetica di Paola Febbraro, coadiuvata da Laura Ricci, poeta oltre che socia fondatrice de “Il Filo di Eloisa”, che a sua volta ebbe modo di intessere con Febbraro un’intensa relazione letteraria e amicale.
Sarà una piacevole occasione per parlare di poesia e leggere e scambiare versi e opinioni, il tutto in compagnia di un buon tè, bevanda lenta e meditativa che alla poesia ben si addice. Il volume stellezze aveva visto la luce, in una prima edizione postuma per Lietocolle, già nel 2012, sempre con la curatela di Anna Maria Farabbi. Ormai esaurito, è stato riproposto nel 2024 in coedizione tra Piedimosca e Al3vie nella collana Arca, che è diretta da Anna Maria Farabbi.
Nell’introduzione al volume, tra l’altro Farabbi scrive: «L’essenza di Paola Febbraro è composta, secondo me, da due semi potenti: la sua interità di creatura immersa totalmente nella poesia, fuori da qualunque mercato, commercio, compromesso letterario; e il suo orecchio assoluto, insonne, inquieto, tragico e tenerissimo e, allo stesso tempo, sensibile e irritabile fino allo spasimo e alla contrazione. […] Sempre, forte attenzione al vocabolario e alla lingua, intesa come patrimonio organico, con l’intento di declinarla in modo nuovo, al femminile, attraverso una cultura interiore che si riappropria lentamente e poeticamente di un’identità profonda, arcaica, originale. Anche, soprattutto, vivendola nella scansione di un tempo quotidiano, volendo mettere in discussione abituati comportamenti e usi linguistici».
Presentazione del libro Stellezze di Paola Febbraro a cura di Anna Maria Farabbi(Al3viE e Piédimosca).Sergio Rotino e Loredana Magazzeni ne parlano con la curatice
L’essenza di Paola Febbraro è composta, secondo me, da due semi potenti: la sua interità di creatura immersa totalmente nella poesia, fuori da qualunque mercato, commercio, compromesso letterario; e il suo orecchio assoluto, insonne, inquieto, tragico e tenerissimo e, allo stesso tempo, sensibile e irritabile fino allo spasimo e alla contrazione. (…)
Sempre, forte attenzione al vocabolario e alla lingua, intesa come patrimonio organico, con l’intento di declinarla in modo nuovo, al femminile, attraverso una cultura interiore che si riappropria lentamente e poeticamente di un’identità profonda, arcaica, originale. Anche, soprattutto, vivendola nella scansione di un tempo quotidiano, volendo mettere in discussione abituati comportamenti e usi linguistici.
Dall’introduzione di Anna Maria Farabbi
Paola Febbraro è nata il 9 gennaio 1956 a Marsciano, in provincia di Perugia. Muore il 22 maggio 2008, a Roma. Tra le sue pubblicazioni in poesia ricordiamo Turbolenze in aria chiara, con cui è stata finalista del Premio Laura Nobile nel 1993; A fratello Stefano (La Volpe e l’Uva, 2000); La Rivoluzione è solo della Terra (Manni, 2002), vincitrice Premio Renato Giorgi. Tra le curatele e i saggi segnaliamo: Amelia Rosselli: Lezioni e Conversazioni, per la rivista Galleria nel numero monografico dedicato a Rosselli (48, 1-2, 1997); Ecchime. Antologia sinfonia, antologia di racconti e poesie di Victor Cavallo (Stampa Alternativa, 2003); Dell’io e del tu senza corpo nella poesia delle donne, “progetto-patchwork” sulla scrittura poetica femminile proposto dal Gruppo ’98 poesia di Bologna, 12-30 gennaio 2004. Ha pubblicato racconti sperimentali su Frigidaire e poesie in numerose riviste, ha scritto molti testi per la radio e lavorato come aiuto-regista e drammaturga. Nel 2008 esce postumo per Empirìa Turbolenze in aria chiara e nel 2012 per Lietocolle stellezze, qui ripubblicato nella collana Arca per Al3viE e pièdimosca edizioni.
Anna Maria Farabbi poeta, narratrice saggista traduttrice. Dirige la collana Signature per Terra d’Ulivi, la collana Gocce per Kaba edizioni e la collana Arca in coedizione tra Piedimosca e Al3vie.
Loredana Magazzeni vive a Bologna, si occupa di poesia, critica letteraria e storia dell’educazione. Dalla sua ricerca di Dottorato sulla storia dell’educazione femminile è nato: Operaie della penna. Donne, docenti e libri scolastici fra Ottocento e Novecento (2019). Ha co-curato varie antologie di poesie, ha curato l’antologia Audre Lorde, D’amore e di lotta. Poesie scelte (Le Lettere, 2018). È socia della SIL (Società italiana delle letterate) e dell’Associazione Orlando di Bologna.
Sergio Rotino vive e lavora a Bologna, dividendosi fra editoria, radiofonia, docenza in corsi (di scrittura e di formazione) e organizzazione di eventi culturali. Negli anni ha curato varie antologie di narrativa e di poesia. Giornalista senza tesserino per sua scelta, ha collaborato con le pagine culturali di varie testate, fra cui i quotidiani “Il domani di Bologna”, “L’informazione”, “Corriere del Mezzogiorno-Corsera”, “Liberazione” e il mensile “Stilos”. Ha prestato la sua voce alla redazione culturale di Radio città del capo, emittente bolognese (Popolare network) con cui collaborava dalla fondazione.
RECENSIONI 25 Maggio 2024 Roberto Russo da Libri e parole
Stellezze | Le intense poesie di Paola Febbraro tornano in libreria (librieparole.it)
Nell’anniversario della scomparsa della poetessa Paola Febbraro, Al3viE e Pièdimosca hanno mandato in libreria una rinnovata edizione di Stellezze, a cura di Anna Maria Farabbi.
Il titolo della raccolta è un neologismo della stessa poeta, tratto dalla poesia Febbraio 1989:
C’è bisogno di una pioggia magica a Piazza Maggiore
a Bologna, una cascata di fiammelle. C’è bisogno di
prodigi
a Bologna
hanno bisogno di sentirsi fulminati dalla loro individualità
dalle stellezze.
Questa nuova pubblicazione, caratterizzata da un’altissima qualità, è, quindi, un omaggio a una delle voci più originali del panorama poetico italiano. Una voce che continua a risplendere anche dopo la sua scomparsa.
Paola Febbraro, nata a Marsciano (Perugia) il 9 gennaio 1956 e scomparsa a Roma il 22 maggio 2008, ha lasciato un’impronta indelebile con la sua poesia intensa e personale.
Stellezze, pubblicato postumo per la prima volta da Lietocolle nel 2012, raccoglie poesie che rappresentano l’apice del suo percorso artistico. Le poesie qui raccolte sono il risultato di un’incessante ricerca di perfezione, un “corpo a corpo pensante e scrivente”, che testimonia l’assoluta dedizione di Febbraro alla sua arte.
Il paradiso è dove nessuno chiede chi sei e cosa fai.
Si sa e si fa altro insieme
Il paradiso è dove le domande sul tuo conto sono
a forma di lamponi e fragole di bosco.
Il testo è composto da una serie di poesie e di carteggi che squarciano il velo sul lungo e meticoloso lavoro di scrittura di Paola Febbraio, che, spesso, scriveva e riscriveva i suoi versi per raggiungere la versione perfetta per lei. Ci troviamo così dinanzi a un testo denso e ammaliante che ci invita a guardare il mondo in maniera sempre nuova:
Mi chino su fogli alzo lo sguardo e lui
il giorno o la città o questo posto o adesso
è ogni volta diverso
Uno sguardo rinnovato, a patto di aver coscienza che
si dovrebbe poter rimanere più a lungo senza
sapere che fare
[…]forse è questo il grande impedimento il male del secolo
non poterci restare troppo a lungo
senza sapere che fare.
La ripubblicazione di Stellezze non è solo un tributo a Paola Febbraro, ma anche un invito a riscoprire la sua voce unica e la sua poesia pura e intensa.
Questa edizione curata con amore e rispetto da Anna Maria Farabbi e coraggiosamente edita da Al3viE e Pièdimosca offre a noi che leggiamo l’opportunità di immergerci nel mondo di Febbraro, di percepire la sua passione per la parola e di apprezzare la sua ricerca incessante di espressione autentica.
In un panorama letterario che spesso rischia di dimenticare le voci più delicate e profonde, Stellezze risplende come un faro di bellezza e verità.
Paola Febbraro
Stellezze
Al3viE e Pièdimosca, 2024
Il libro sul sito di Pièdimosca
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Mag 25, 2024Roberto Russo
«Precedente: Marie Vassiltchikov: la principessa che sfidò Hitler
ROBERTO RUSSO
Roberto Russo è nato a Roma e vive a Perugia. Dottore in letteratura cristiana antica greca e latina, è appassionato del profeta Elia. Segue due motti: «Nulla che sia umano mi è estraneo» (Terenzio) e «Ogni volta che sono stato tra gli uomini sono tornato meno uomo» (Tommaso da Kempis). In questa tensione si dilania la sua vita. Tra le altre cose, collabora con alcune testate online, è editore della Graphe.it, e tanto tempo fa ha pubblicato un racconto con Mondadori.
Esce, dopo 12 anni dalla prima pubblicazione con Lietocolle, la riedizione di Stellezze di Paola Febbraro curata da Anna Maria Farabbi e accolta nella Collana Arca, diretta dalla stessa.
L’opera, una coedizione fra le case editrici Al3vie e pièdimosca edizioni, ritorna disponibile, con una nuova veste grafica, con scelta consapevole e condivisa da Anna Maria Farabbi, Elena Zuccaccia e Raffaella Polverini, il giorno in cui si ricorda la scomparsa di Paola Febbraro avvenuta il 22 Maggio del 2008.
“L’essenza di Paola Febbraro è composta, secondo me, da due semi potenti: “la sua interità di creatura immersa totalmente nella poesia, fuori da qualunque mercato, commercio, compromesso letterario; e il suo orecchio assoluto, insonne, inquieto, tragico e tenerissimo e, allo stesso tempo, sensibile e irritabile fino allo spasimo e alla contrazione.”
Anna Maria Farabbi dall’introduzione di Stellezze.
C’è bisogno di una pioggia magica a Piazza Maggiore
a Bologna, una cascata di fiammelle. C’è bisogno di
prodigi
a Bologna
hanno bisogno di sentirsi fulminati dalla loro individualità,
dalle stellezze
restando un ceppo di me
fioriscono i rami a dismisura
riempiendo le pareti dei palazzi
decorati per vivere
ti mando la poesia/segno con la quale ho salutato l’anno vecchio
per iniziare il nuovo ciclo
20 dicembre 2003
Paola Febbraro