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La via del poco a PLPL 2024 – Roma

PIU’ LIBRI PIU’ LIBERI
Roma dal 4 all’8 Dicembre.
Kaba edizioni – Al3vie
Stand F68


PRESENTAZIONI
4 DICEMBRE ORE 14.30 – SALA VENERE

La via del poco di Anna Maria Farabbi


La via del poco non è un’antologia o una miscellanea, non c’è selezione di testi ma la ripubblicazione di opere fuori catalogo con l’aggiunta di testi inediti e di un’intera opera Io sono pane al pane e vino al vino uscita in edizione d’arte non distribuita e quindi pressoché inedita nel mercato editoriale. In tutto si presentano otto opere più inediti.

ho portato il corpo della mia lingua alla mensa
del mattino
dentro una ciotola di pane duro e acqua di
gange
mentre le spose bambine pregavano la morte
che stavano vivendo
accanto ai morti bruciati
tra i petali e l’incenso sulle palafitte dei
crematori
con l’inchiostro ho fatto
ho cancellato con la mollica del pane
con la voce ho rimboccato le piume delle
uccelle malate
ho morso il deserto per imparare a tacere
ho baciato al volo la creatura cometa
e radicato in me la sua luce nel poco
di fronte all’amore non ho altro


So solo che il mio canto è un poco. È la mia via. Che la poesia e la mia vita coincidono. Si intrecciano nella via del poco. Una via che ha la vocazione del vento, prossimo al nulla e portatore del tutto.
Dopo cinque impronte liriche inedite che si incardinano nel titolo, sorgono in successione cronologica di pubblicazione editoriale otto opere nate nell’arco di venti anni, poco più: dal 1996 al 2022. Apro segnata dall’India, concludo la mia ricerca nei tessuti della terra giapponese.
a.m.f.


Le opere: solo il poco è la via, 2022 firmo con una gettata d’inchiostro sulla parete, 1996 fioritura notturna del tuorlo, 1996 nudità della solitudine regale, 2000 la magnifica bestia, 2007 segni, 2007 la luce esatta dentro il viaggio, 2008 il filo della carovana di sale e i miei dieci nodi, 2018 io sono alla poesia come pane al pane e vino al vino, 2021
Al3vie in coedizione con pièdimosca edizioni

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Incontri e letture per spalancare la poesia

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Premio CeSPOLA: La via del poco al secondo posto

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La via del poco tra i 22 finalsiti de Premio Guido Gozzano

La via del poco di Anna Maria Farabbi è tra le opere finaliste della XXIV edizione del Concorso nazionale di poesia e narrativa “Guido Gozzano”. – SEZIONE POESIA EDITA -. Tra i 529 testi partecipanti è stata selezionata una rosa di 22 finalisti e finaliste. I nomi di vincitori e vincitrici verranno comunicati domenica 8 ottobre.

Sezione A – POESIA EDITA – Numero partecipanti: 529

  1. Alberto Toni
  2. Alessandro Carrera
  3. Alessandro Di Prima
  4. Andrea Temporelli
  5. Anna Maria Farabbi
  6. Antonio Merola
  7. Axel Sintoni
  8. Carlo Giacobbi
  9. Carlotta Cicci
  10. Christian Sinicco
  11. Daniele Gorret
  12. Elena Petrassi
  13. Federico Italiano
  14. Francesco Filia
  15. Giorgiomaria Cornelio
  16. Giuseppe Carracchia
  17. Guido Monti
  18. Luca Nicoletti
  19. Massimiliano Mandorlo
  20. Raffaela Fazio
  21. Rossella Tempesta
  22. Sebastiano Aglieco
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La via del poco

Simone Gambacorta ha dedicato una puntata della rubrica televisiva settimanale sui libri “I libri del villaggio”, che va in onda su Super J, canale 16 in Abruzzo e Molise, a la via del poco

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La voce di Mantova su La via del poco

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La via del poco tra i 20 semifinalisti del Premio Fortini

https://www.passaggifestival.it/semifinalisti-premio-fortini-2023/?fbclid=IwAR3HQuYKsBt8uAYHlJ0LR4YjeguRIRAF9GlC9NxXU2UcNoP4_O0mmPa5rm8

Il Premio Letterario Internazionale “Franco Fortini” sarà, per il secondo anno, parte del programma di Passaggi Festival e sarà assegnato con cerimonia ufficiale durante la manifestazione di Fano, nel fine settimana del 24-25 giugno all’interno della rassegna di poesia Passaggi diVersi.
Il Premio, aperto alle raccolte di poesia edite da gennaio 2022 a gennaio 2023 e giunto all’ottava edizione, onora la memoria di Franco Fortini. Rifugiatosi durante la guerra per ragioni razziali in Svizzera, Fortini partecipò alla Resistenza in Val d’Ossola; poi nel ruolo di coscienza degli intellettuali di sinistra dai tempi del Politecnico di Vittorini, del quale fu redattore, fino ai Quaderni piacentini, costituì un punto di riferimento per le giovani generazioni, applicando l’intelligenza del saggista a temi non soltanto letterari ma anche politici e culturali.
La Giuria, presieduta da Christian Sinicco e composta da Maria Borio (segretaria), Bernardo De Luca, Tommaso Di Dio, Carmen Gallo, Paolo Giovannetti, Fabrizio Lombardo, Francesca Marica, Giuseppe Nibali (segretario), Niccolò Scaffai, Francesco Terzago, Italo Testa e Antonio Tricomi, ha selezionato una prima rosa di cinquantaquattro volumi, seguita dalla lista di venti opere semifinaliste.
Durante il mese di maggio la Giuria comunicherà la cinquina finalista.
Il Premio Letterario Internazionale “Franco Fortini” è organizzato da Poiein APS in partenariato con Passaggi Cultura e in collaborazione con Centro Interdipartimentale di Ricerca Franco Fortini in “Storia della tradizione culturale del Novecento” – Università di Siena, Fondazione per la critica sociale, Fondazione Palazzo Litta per Arti Onlus – MTM, Ass. Culturale Perda Sonadora – Festival Cabudanne de sos Poetas e Dipartimento di Comunicazione, arti e media “Giampaolo Fabris” dell’Università IULM.

Semifinalisti del Premio Fortini

Arcipelago itaca
Marco Todoverto, Cor piantà

Argolibri
Florinda Fusco, Il compleanno e altre opere

Book Editore
Ranieri Teti, la vita impressa

Donzelli editore
Federico Italiano, La grande nevicata

Einaudi
Anna Maria Carpi, L’aria è una

Garzanti
Gian Mario Villalta, Dove sono gli anni

Industria&Letteratura
Vincenzo Bagnoli, Waves
Davide Castiglione, Doveri di una costruzione

Interlinea
Prisca Agustoni, Verso la ruggine

Interno Libri
Diletta D’Angelo, Defrost

L’arcolaio
Gabriel Del Sarto, Sonetti bianchi

La nave di Teseo
Francesco Targhetta, La colpa al capitalismo

Le Lettere

Francesco Brancati, L’assedio della gioia

Marcos y Marcos

Massimo Gezzi, Sempre mondo

Mondadori
Mary Barbara Tolusso, Apolide

Nino Aragno
Marilena Renda, Fuoco degli occhi
Yang Lian, In simmetria con la morte
Maddalena Lotter, Atlante di chi non parla

pièdimosca
Anna Maria Farabbi, La via del poco

Scalpendi
Michele Zaffarano, Poesie per giovani adulti

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La prima selezione del Premio Fortini

Arcipelago itaca
Daniele Barbieri, La lepre di sangue
Virginia Farina, ‘Aidos
Francesco Indrigo, Forsi il vint
Vera Linder, Corpus in a tongue
Vittorio Parpaglioni Barbieri, Corea
Marco Todoverto, Cor piantà

Argolibri
Florinda Fusco, Il compleanno e altre opere
Davide Nota, Rovi

Avagliano

Antonio Bux, Gemello falso

Book
Ranieri Teti, la vita impressa
Laura Caccia, La terza pagina

Campanotto
Laura Cingolani, Fare lo spazio

Donzelli
Federico Italiano, La grande nevicata

Einaudi
Anna Maria Carpi, L’aria è una

Ensemble
Giuseppe Settanni. Affreschi strappati

Fallone
June Scialpi, Il Golem, L’interruzione

Gabriele Capelli
Fabiano Alborghetti, Corpuscoli di Krause

Garzanti
Gian Mario Villalta, Dove sono gli anni

Il Ponte del Sale
Valeria Ferraro, Caro vuoto
Zelda S Zanobini, Non era l’ombra di niente

il Saggiatore
Dimitris Lyacos, Con la gente dal ponte

industria & letteratura
Vincenzo Bagnoli, Waves
Lucia Brandoli, Dittico dell’acqua
Davide Castiglione, Doveri di una costruzione

Interlinea
Prisca Agustoni, Verso la ruggine

Interno Libri
Diletta D’Angelo, Defrost (giovane)
Gabriella Sica, Poesie d’aria

L’Arcolaio
Gabriel Del Sarto, Sonetti bianchi

La Nave di Teseo
Sonia Bergamasco, Il quaderno
Francesco Targhetta, La colpa al capitalismo

La Vita Felice
Irene Sabetta, Nella cenere dei giochi

Le Farfalle
Pietro Cagni, Asbestos
Pietro Russo, Eppuru i stiddi fannu scrusciu

Le Lettere
Francesco Brancati, L’assedio della gioia

LiberAria
Gianni Montieri, Ampi margini

Luigi Pellegrini
Tiziano Broggiato, Sorvoli

Macabor
Lucia Triolo, Sulle pendici dell’altro

Marcos y Marcos
Massimo Gezzi, Sempre mondo

Marco Saya
Stefano Guglielmin, Dispositivi

MC
Stefano Massari, Macchine del diluvio

Mondadori
Mary Barbara Tolusso, Apolide

Nino Aragno
Emanuele Franceschetti, Testimoni
Yang Lian, In simmetria con la morte
Maddalena Lotter, Atlante di chi non parla
Marilina Renda, Fuoco degli occhi

NEM
Riccardo Innocenti, Lacrime di Babirussa

pièdimosca
Anna Maria Farabbi, La via del poco

puntoacapo
Alessandro Di Prima, Dobby, Yuko e la neve di Joyce
Matteo Persico, Warbling (giovane)
Maria Pia Quintavalla, Estranea (Canzone)

Scalpendi
Michele Zaffarano, Poesie per giovani adulti

Transeuropa
Alberto Roversi, Storie esemplari di spiriti delicati e bollenti

Valigie Rosse
Matteo Marchesini, Scherzi della natura

Vydia
Franco Costantini, L’isola scura

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Premio Strega Poesia 2023: l’elenco dei 44 libri da cui sarà selezionata la cinquina

Premio Strega Poesia 2023: l’elenco dei 44 libri da cui sarà selezionata la cinquina

Il Comitato scientifico del Premio Strega Poesia 2023 – composto da Maria Grazia Calandrone, Andrea Cortellessa, Mario Desiati, Elisa Donzelli, Roberto Galaverni, Valerio Magrelli, Melania Mazzucco, Stefano Petrocchi, Laura Pugno, Antonio Riccardi, Enrico Testa e Gian Mario Villalta – ha scelto le 44 opere che accedono alla selezione della cinquina.

Il nuovo prestigioso riconoscimento dedicato alla poesia nazionale – utile a conoscere i nuovi rappresentanti della poesia patria e le case editrici che se ne occupano – vede in corsa:

Fabiano AlborghettiCorpuscoli di Krause, GCE;

Cristina AlziatiQuarantanove poesie e altri disturbi, Marcos y Marcos;

Giambattista AnastasioTutto è incontro, La Gru;

Silvia BreLe campane, Einaudi;

Antonio BuxGemello falso, Avagliano;

Guido CaserzaCanto dei morti sul lavoro, Zona;

Roberta CastoldiLa formula dell’orizzonte, AnimaMundi edizioni;

Diletta D’AngeloDefrost, Interno Poesia Editore;

Claudio DamianiPrima di nascere, Fazi;

Eugenio De SignoribusNel villaggio oscuro. Poetica e poesia, Manni;

Francesca Del MoroEx madre, Arcipelago Itaca;

Gabriel Del SartoSonetti bianchi, L’Arcolaio;

Tommaso Di DioNove lame azzurre fiammeggianti nel tempo, Scalpendi;

Anna Maria FarabbiLa via del poco,Al3vie;

Umberto FioriAutoritratto automatico, Garzanti;

Gabriele FrascaLettere a Valentinov, Luca Sossella Editore;

Bruno GalluccioCamera sul vuoto, Einaudi;

Aimara GarlaschelliNel nome della madre, Einaudi;

Francesca GentiLa ballata di Nina Simone, HarperCollins Italia;

Massimo GezziSempre mondo, Marcos y Marcos;

Andrea GibelliniPlanetario e altre osservazioni, Marcos y Marcos;

Barbara GiulianiBianca, Neo Edizioni;

Federico ItalianoLa grande nevicata, Donzelli;

Vivian LamarqueL’amore da vecchia, Mondadori;

Eva LaudaceLe bambine dai capelli rossi. Una favola teatrale, Capire Edizioni;

Paolo MaccariQuaderno delle presenze, Le Lettere;

Simona ManciniDi madre nuda, Pequod;

Gianni MontieriAmpi margini, LiberAria Editrice;

Aldo NoveSonetti del giorno di quarzo, Einaudi;

Lorenzo PataroAmuleti, Ensemble;

Daniele PicciniPer la cruna, Crocetti;

Gilda PolicastroLa distinzione, Giulio Perrone Editore;

Fabio PusterlaTremalume, Marcos y Marcos;

Adriano SansaAl di là dell’ombra, Elliot;

Mario SantagostiniIl libro della lettera arrivata, e mai partita, Garzanti;

Gabriella SicaPoesie d’aria, Interno Libri Edizioni;

Stefano SimoncelliSotto falso nome, Pequod;

Christian SiniccoBallate di Lagosta, Donzelli;

Francesco TarghettaLa colpa al capitalismo,La nave di Teseo;

Francesco TerzagoCiberneti, Samuele;

Mary Barbara TolussoApolide,Mondadori;

Lucia TrioloSulle pendici dell’altro, Macabor;

Lello VoceRazos, La nave di Teseo;

Viola VocichOrgasmo, Terre Blu.

La cinquina del Premio Strega Poesia 2023 al Salone del Libro

La cinquina finalista della prima edizione del Premio Strega Poesia, promosso da Fondazione Maria e Goffredo Bellonci e Strega Alberti Benevento in collaborazione con BPER Banca e Parco Archeologico del Colosseo, sarà annunciata venerdì 19 maggio, ore 16.45, al Salone Internazionale del Libro di Torino. Condurrà l’incontro Neri Marcorè.

Premio Strega Poesia 2023: l’elenco dei 44 libri da cui sarà selezionata la cinquina – GLICINE (glicineassociazione.com)

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Anna Maria Farabbi In concorso con: 2023: La via del poco, Al3vie

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Il primo verdetto del Premio Strega Poesia

Sono quarantaquattro le opere selezionate che aspirano alla cinquina finalista

di Matteo Bianchi

12 maggio 2023

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3′ di lettura

È cominciata la scrematura dei partecipanti alla prima edizione del Premio Strega Poesia, un’editio princeps apprezzata negli intenti, ma assai divisiva. Dopo settimane di polemica intorno alla possibilità data agli editori di candidare direttamente i loro campioni, il comitato scientifico, costituito da Maria Grazia Calandrone, Andrea Cortellessa, Mario Desiati, Elisa Donzelli, Roberto Galaverni, Valerio Magrelli, Melania Mazzucco, Stefano Petrocchi, Laura Pugno, Antonio Riccardi, Enrico Testa e Gian Mario Villalta, dei centotrentacinque titoli iniziali ne selezionati quarantaquattro che possono aspirare alla cinquina finalista. Lasciando che le case editrici si esprimessero liberamente, sotto la lente di un pool di esperti, la nascita dello Strega Poesia ha messo in discussione, di fatto, le modalità di giudizio di un settore da tempo lacunoso e criticato, ossia il migliaio di premi italiani dedicati alla letteratura contemporanea. L’agognata cinquina sarà annunciata venerdì 19 maggio, al Salone del Libro di Torino.

Le graziate

Nell’elenco spiccano alcune autrici per i tratti singolari delle loro poetiche: in primis “La via del poco” (Al3vie), di Anna Maria Farabbi, che nella premessa al viaggio in versi, manifesta il legame esistenziale tra ogni suo titolo pubblicato e l’editore coinvolto, rigorosamente indipendente. Ogni suo libro, pur avendo una tiratura limitata e connessa al territorio di gestazione, è un lavoro corale rivolto alla collettività. Di Farabbi, inoltre, non si può ignorare la stratificazione dei linguaggi – minerale, vegetale e animale – che funge da tramite per nominare le fragilità dell’essere umano. Parallelamente, in “Apolide” (Mondadori) Mary Barbara Tolusso utilizza un lessico ordinario per scostare il velo di Maya dal quotidiano più scontato e svelarne le tracce invisibili di vacuità, di crudeltà. Il registro colloquiale di Francesca Del Moro, in “Ex madre” (Arcipelago Itaca), scioglie invece la distanza tra il vissuto e la sua insostenibile portata emozionale, riuscendo a non sacrificare la versificazione per favorire le immagini immortalate. Gli anticorpi vetusti del genere poetico, che poco hanno a che fare con le dinamiche del mercato, hanno estromesso dalla contesa tanto “La signorina Nessuno” (Vallardi), di Giorgia Soleri, quanto le “Rime alfabete” (Salani) di Bruno Tognolini, entrambi condizionati dai loro stessi pubblici, e rispettivamente i fan di Damiano dei Måneskin e i lettori in erba.

L’escluso

Tra i tanti, non si spiega l’uscita prematura di “Peste e guerra. La poesia non salverà il mondo” (Interno Poesia), di Paolo Fabrizio Iacuzzi. L’antologia che copre quarant’anni di scrittura in versi, è composta da un’ampia selezione di testi, operata con il curatore Michele Bordoni, e seguita da una corposa intervista tra i due intellettuali, iniziata nel 2021 e durata circa nove mesi. “Ti ho conosciuto nel teatro dei simulacri / del tuo primo libro. Lo lessi nell’orto di guerra / fra Artaud e Bataille. E mi insegnasti la poesia”. Gli archetipi di peste e guerra sincretizzano gli apici della ferinità dell’umano e, al contempo, ne profetizzano la facoltà di riscatto, seguendo nei secoli le contraddizioni di un male quasi più democratico del bene. Tra le pagine il poeta mostra la storia maestra attraverso la dimensione privata, caricando sé stesso e i propri cari di un peso simbolico assolutizzante, e rimarcando un dualismo connaturato tra il sé personale e quello collettivo. “(…) A spiedo tutti // consegnati al tempo dei relitti fatti caino per teatro. / Dove figlio e nipote insieme. Paolo e Fabrizio riportano / in vita gli altri dalla disfatta”. Sono le intuizioni folgoranti di luziana memoria a riassettare il vissuto; è peculiare della sua poiesi tenere insieme ciò che sarebbe incontenibile, così nell’improvvisazione rapsodica l’urgenza di scrivere emerge magmatica e non può essere controllata logicamente, persino nell’atlante di un giardino: “Padre non estirpare da quella schiera l’iris / giallo. Non far sì che ciascuno sia tra sé // e sé intollerante. Lascia che io adorando / lo veda in uno stuolo beato fatto di brina”. L’assemblamento letterario-teatrale di questi scorci semantici compartecipa alla narrazione etica del passato e alla creatività sul futuro, non dalla pretesa salvifica attribuita alla poesia, ma a partire da essa.