PIU’ LIBRI PIU’ LIBERI Roma dal 4 all’8 Dicembre. Kaba edizioni – Al3vie Stand F68
PRESENTAZIONI 4 DICEMBRE ORE 14.30 – SALA VENERE
La via del poco di Anna Maria Farabbi
La via del poco non è un’antologia o una miscellanea, non c’è selezione di testi ma la ripubblicazione di opere fuori catalogo con l’aggiunta di testi inediti e di un’intera opera Io sono pane al pane e vino al vino uscita in edizione d’arte non distribuita e quindi pressoché inedita nel mercato editoriale. In tutto si presentano otto opere più inediti. … ho portato il corpo della mia lingua alla mensa del mattino dentro una ciotola di pane duro e acqua di gange mentre le spose bambine pregavano la morte che stavano vivendo accanto ai morti bruciati tra i petali e l’incenso sulle palafitte dei crematori con l’inchiostro ho fatto ho cancellato con la mollica del pane con la voce ho rimboccato le piume delle uccelle malate ho morso il deserto per imparare a tacere ho baciato al volo la creatura cometa e radicato in me la sua luce nel poco di fronte all’amore non ho altro
So solo che il mio canto è un poco. È la mia via. Che la poesia e la mia vita coincidono. Si intrecciano nella via del poco. Una via che ha la vocazione del vento, prossimo al nulla e portatore del tutto. Dopo cinque impronte liriche inedite che si incardinano nel titolo, sorgono in successione cronologica di pubblicazione editoriale otto opere nate nell’arco di venti anni, poco più: dal 1996 al 2022. Apro segnata dall’India, concludo la mia ricerca nei tessuti della terra giapponese. a.m.f.
Le opere: solo il poco è la via, 2022 firmo con una gettata d’inchiostro sulla parete, 1996 fioritura notturna del tuorlo, 1996 nudità della solitudine regale, 2000 la magnifica bestia, 2007 segni, 2007 la luce esatta dentro il viaggio, 2008 il filo della carovana di sale e i miei dieci nodi, 2018 io sono alla poesia come pane al pane e vino al vino, 2021 Al3vie in coedizione con pièdimosca edizioni
La via del poco di Anna Maria Farabbi è tra le opere finaliste della XXIV edizione del Concorso nazionale di poesia e narrativa “Guido Gozzano”. – SEZIONE POESIA EDITA -. Tra i 529 testi partecipanti è stata selezionata una rosa di 22 finalisti e finaliste. I nomi di vincitori e vincitrici verranno comunicati domenica 8 ottobre.
Sezione A – POESIA EDITA – Numero partecipanti: 529
Simone Gambacorta ha dedicato una puntata della rubrica televisiva settimanale sui libri “I libri del villaggio”, che va in onda su Super J, canale 16 in Abruzzo e Molise, a la via del poco
Il Premio Letterario Internazionale “Franco Fortini” sarà, per il secondo anno, parte del programma di Passaggi Festival e sarà assegnato con cerimonia ufficiale durante la manifestazione di Fano, nel fine settimana del 24-25 giugno all’interno della rassegna di poesia Passaggi diVersi. Il Premio, aperto alle raccolte di poesia edite da gennaio 2022 a gennaio 2023 e giunto all’ottava edizione, onora la memoria di Franco Fortini. Rifugiatosi durante la guerra per ragioni razziali in Svizzera, Fortini partecipò alla Resistenza in Val d’Ossola; poi nel ruolo di coscienza degli intellettuali di sinistra dai tempi del Politecnico di Vittorini, del quale fu redattore, fino ai Quaderni piacentini, costituì un punto di riferimento per le giovani generazioni, applicando l’intelligenza del saggista a temi non soltanto letterari ma anche politici e culturali. La Giuria, presieduta da Christian Sinicco e composta da Maria Borio (segretaria), Bernardo De Luca, Tommaso Di Dio, Carmen Gallo, Paolo Giovannetti, Fabrizio Lombardo, Francesca Marica, Giuseppe Nibali (segretario), Niccolò Scaffai, Francesco Terzago, Italo Testa e Antonio Tricomi, ha selezionato una prima rosa di cinquantaquattro volumi, seguita dalla lista di venti opere semifinaliste. Durante il mese di maggio la Giuria comunicherà la cinquina finalista. Il Premio Letterario Internazionale “Franco Fortini” è organizzato da Poiein APS in partenariato con Passaggi Cultura e in collaborazione con Centro Interdipartimentale di Ricerca Franco Fortini in “Storia della tradizione culturale del Novecento” – Università di Siena, Fondazione per la critica sociale, Fondazione Palazzo Litta per Arti Onlus – MTM, Ass. Culturale Perda Sonadora – Festival Cabudanne de sos Poetas e Dipartimento di Comunicazione, arti e media “Giampaolo Fabris” dell’Università IULM.
Semifinalisti del Premio Fortini
Arcipelago itaca Marco Todoverto, Cor piantà
Argolibri Florinda Fusco, Il compleanno e altre opere
Book Editore Ranieri Teti, la vita impressa
Donzelli editore Federico Italiano, La grande nevicata
Einaudi Anna Maria Carpi, L’aria è una
Garzanti Gian Mario Villalta, Dove sono gli anni
Industria&Letteratura Vincenzo Bagnoli, Waves Davide Castiglione, Doveri di una costruzione
Interlinea Prisca Agustoni, Verso la ruggine
Interno Libri Diletta D’Angelo, Defrost
L’arcolaio Gabriel Del Sarto, Sonetti bianchi
La nave di Teseo Francesco Targhetta, La colpa al capitalismo Le Lettere Francesco Brancati, L’assedio della gioia Marcos y Marcos Massimo Gezzi, Sempre mondo
Mondadori Mary Barbara Tolusso, Apolide
Nino Aragno Marilena Renda, Fuoco degli occhi Yang Lian, In simmetria con la morte Maddalena Lotter, Atlante di chi non parla
pièdimosca Anna Maria Farabbi, La via del poco
Scalpendi Michele Zaffarano, Poesie per giovani adulti
*************
La prima selezione del Premio Fortini
Arcipelago itaca Daniele Barbieri, La lepre di sangue Virginia Farina, ‘Aidos Francesco Indrigo, Forsi il vint Vera Linder, Corpus in a tongue Vittorio Parpaglioni Barbieri, Corea Marco Todoverto, Cor piantà
Argolibri Florinda Fusco, Il compleanno e altre opere Davide Nota, Rovi Avagliano Antonio Bux, Gemello falso
Book Ranieri Teti, la vita impressa Laura Caccia, La terza pagina
Campanotto Laura Cingolani, Fare lo spazio
Donzelli Federico Italiano, La grande nevicata
Einaudi Anna Maria Carpi, L’aria è una
Ensemble Giuseppe Settanni. Affreschi strappati
Fallone June Scialpi, Il Golem, L’interruzione
Gabriele Capelli Fabiano Alborghetti, Corpuscoli di Krause
Garzanti Gian Mario Villalta, Dove sono gli anni
Il Ponte del Sale Valeria Ferraro, Caro vuoto Zelda S Zanobini, Non era l’ombra di niente
il Saggiatore Dimitris Lyacos, Con la gente dal ponte
industria & letteratura Vincenzo Bagnoli, Waves Lucia Brandoli, Dittico dell’acqua Davide Castiglione, Doveri di una costruzione
Interlinea Prisca Agustoni, Verso la ruggine
Interno Libri Diletta D’Angelo, Defrost (giovane) Gabriella Sica, Poesie d’aria
L’Arcolaio Gabriel Del Sarto, Sonetti bianchi
La Nave di Teseo Sonia Bergamasco, Il quaderno Francesco Targhetta, La colpa al capitalismo
La Vita Felice Irene Sabetta, Nella cenere dei giochi
Le Farfalle Pietro Cagni, Asbestos Pietro Russo, Eppuru i stiddi fannu scrusciu
Le Lettere Francesco Brancati, L’assedio della gioia
LiberAria Gianni Montieri, Ampi margini
Luigi Pellegrini Tiziano Broggiato, Sorvoli
Macabor Lucia Triolo, Sulle pendici dell’altro
Marcos y Marcos Massimo Gezzi, Sempre mondo
Marco Saya Stefano Guglielmin, Dispositivi
MC Stefano Massari, Macchine del diluvio
Mondadori Mary Barbara Tolusso, Apolide
Nino Aragno Emanuele Franceschetti, Testimoni Yang Lian, In simmetria con la morte Maddalena Lotter, Atlante di chi non parla Marilina Renda, Fuoco degli occhi
NEM Riccardo Innocenti, Lacrime di Babirussa
pièdimosca Anna Maria Farabbi, La via del poco
puntoacapo Alessandro Di Prima, Dobby, Yuko e la neve di Joyce Matteo Persico, Warbling (giovane) Maria Pia Quintavalla, Estranea (Canzone)
Scalpendi Michele Zaffarano, Poesie per giovani adulti
Transeuropa Alberto Roversi, Storie esemplari di spiriti delicati e bollenti
Valigie Rosse Matteo Marchesini, Scherzi della natura
Il Comitato scientifico del Premio Strega Poesia 2023 – composto da Maria Grazia Calandrone, Andrea Cortellessa, Mario Desiati, Elisa Donzelli, Roberto Galaverni, Valerio Magrelli, Melania Mazzucco, Stefano Petrocchi, Laura Pugno, Antonio Riccardi, Enrico Testa e Gian Mario Villalta – ha scelto le 44 opere che accedono alla selezione della cinquina.
Il nuovo prestigioso riconoscimento dedicato alla poesia nazionale – utile a conoscere i nuovi rappresentanti della poesia patria e le case editrici che se ne occupano – vede in corsa:
Fabiano Alborghetti, Corpuscoli di Krause, GCE;
Cristina Alziati, Quarantanove poesie e altri disturbi, Marcos y Marcos;
Giambattista Anastasio, Tutto è incontro, La Gru;
Silvia Bre, Le campane, Einaudi;
Antonio Bux, Gemello falso, Avagliano;
Guido Caserza, Canto dei morti sul lavoro, Zona;
Roberta Castoldi, La formula dell’orizzonte, AnimaMundi edizioni;
Gilda Policastro, La distinzione, Giulio Perrone Editore;
Fabio Pusterla, Tremalume, Marcos y Marcos;
Adriano Sansa, Al di là dell’ombra, Elliot;
Mario Santagostini, Il libro della lettera arrivata, e mai partita, Garzanti;
Gabriella Sica, Poesie d’aria, Interno Libri Edizioni;
Stefano Simoncelli, Sotto falso nome, Pequod;
Christian Sinicco, Ballate di Lagosta, Donzelli;
Francesco Targhetta, La colpa al capitalismo,La nave di Teseo;
Francesco Terzago, Ciberneti, Samuele;
Mary Barbara Tolusso, Apolide,Mondadori;
Lucia Triolo, Sulle pendici dell’altro, Macabor;
Lello Voce, Razos, La nave di Teseo;
Viola Vocich, Orgasmo, Terre Blu.
La cinquina del Premio Strega Poesia 2023 al Salone del Libro
La cinquina finalista della prima edizione delPremio Strega Poesia, promosso da Fondazione Maria e Goffredo Bellonci e Strega Alberti Benevento in collaborazione con BPER Banca e Parco Archeologico del Colosseo, sarà annunciata venerdì 19 maggio, ore 16.45, al Salone Internazionale del Libro di Torino. Condurrà l’incontro Neri Marcorè.
Sono quarantaquattro le opere selezionate che aspirano alla cinquina finalista
di Matteo Bianchi
12 maggio 2023
Ascolta la versione audio dell’articolo
3′ di lettura
È cominciata la scrematura dei partecipanti alla prima edizione del Premio Strega Poesia, un’editio princeps apprezzata negli intenti, ma assai divisiva. Dopo settimane di polemica intorno alla possibilità data agli editori di candidare direttamente i loro campioni, il comitato scientifico, costituito da Maria Grazia Calandrone, Andrea Cortellessa, Mario Desiati, Elisa Donzelli, Roberto Galaverni, Valerio Magrelli, Melania Mazzucco, Stefano Petrocchi, Laura Pugno, Antonio Riccardi, Enrico Testa e Gian Mario Villalta, dei centotrentacinque titoli iniziali ne selezionati quarantaquattro che possono aspirare alla cinquina finalista. Lasciando che le case editrici si esprimessero liberamente, sotto la lente di un pool di esperti, la nascita dello Strega Poesia ha messo in discussione, di fatto, le modalità di giudizio di un settore da tempo lacunoso e criticato, ossia il migliaio di premi italiani dedicati alla letteratura contemporanea. L’agognata cinquina sarà annunciata venerdì 19 maggio, al Salone del Libro di Torino.
Le graziate
Nell’elenco spiccano alcune autrici per i tratti singolari delle loro poetiche: in primis “La via del poco” (Al3vie), di Anna Maria Farabbi, che nella premessa al viaggio in versi, manifesta il legame esistenziale tra ogni suo titolo pubblicato e l’editore coinvolto, rigorosamente indipendente. Ogni suo libro, pur avendo una tiratura limitata e connessa al territorio di gestazione, è un lavoro corale rivolto alla collettività. Di Farabbi, inoltre, non si può ignorare la stratificazione dei linguaggi – minerale, vegetale e animale – che funge da tramite per nominare le fragilità dell’essere umano. Parallelamente, in “Apolide” (Mondadori) Mary Barbara Tolusso utilizza un lessico ordinario per scostare il velo di Maya dal quotidiano più scontato e svelarne le tracce invisibili di vacuità, di crudeltà. Il registro colloquiale di Francesca Del Moro, in “Ex madre” (Arcipelago Itaca), scioglie invece la distanza tra il vissuto e la sua insostenibile portata emozionale, riuscendo a non sacrificare la versificazione per favorire le immagini immortalate. Gli anticorpi vetusti del genere poetico, che poco hanno a che fare con le dinamiche del mercato, hanno estromesso dalla contesa tanto “La signorina Nessuno” (Vallardi), di Giorgia Soleri, quanto le “Rime alfabete” (Salani) di Bruno Tognolini, entrambi condizionati dai loro stessi pubblici, e rispettivamente i fan di Damiano dei Måneskin e i lettori in erba.
L’escluso
Tra i tanti, non si spiega l’uscita prematura di “Peste e guerra. La poesia non salverà il mondo” (Interno Poesia), di Paolo Fabrizio Iacuzzi. L’antologia che copre quarant’anni di scrittura in versi, è composta da un’ampia selezione di testi, operata con il curatore Michele Bordoni, e seguita da una corposa intervista tra i due intellettuali, iniziata nel 2021 e durata circa nove mesi. “Ti ho conosciuto nel teatro dei simulacri / del tuo primo libro. Lo lessi nell’orto di guerra / fra Artaud e Bataille. E mi insegnasti la poesia”. Gli archetipi di peste e guerra sincretizzano gli apici della ferinità dell’umano e, al contempo, ne profetizzano la facoltà di riscatto, seguendo nei secoli le contraddizioni di un male quasi più democratico del bene. Tra le pagine il poeta mostra la storia maestra attraverso la dimensione privata, caricando sé stesso e i propri cari di un peso simbolico assolutizzante, e rimarcando un dualismo connaturato tra il sé personale e quello collettivo. “(…) A spiedo tutti // consegnati al tempo dei relitti fatti caino per teatro. / Dove figlio e nipote insieme. Paolo e Fabrizio riportano / in vita gli altri dalla disfatta”. Sono le intuizioni folgoranti di luziana memoria a riassettare il vissuto; è peculiare della sua poiesi tenere insieme ciò che sarebbe incontenibile, così nell’improvvisazione rapsodica l’urgenza di scrivere emerge magmatica e non può essere controllata logicamente, persino nell’atlante di un giardino: “Padre non estirpare da quella schiera l’iris / giallo. Non far sì che ciascuno sia tra sé // e sé intollerante. Lascia che io adorando / lo veda in uno stuolo beato fatto di brina”. L’assemblamento letterario-teatrale di questi scorci semantici compartecipa alla narrazione etica del passato e alla creatività sul futuro, non dalla pretesa salvifica attribuita alla poesia, ma a partire da essa.