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L’arte tra bocca e cibo, peso corporeo e peso della parola. A proposito di disturbi alimentari

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Indomabile me. E la suggestione di involucro che serra come in una prigione diventa inquieta zebratura agitata dal vento. Indomabile me, acquarello di Sara Fruet, che credo meglio non potrebbe accompagnare la testimonianza della sua vita di giovane donna stravolta dall’anoressia e del doloroso percorso che pur l’ha portata infine a scoprire “che la felicità non uccide”.

A proposito di disturbi alimentari www.ultimavoce.it

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A proposito di disturbi alimentari ywub www.ultimavoce.it

Una testimonianza che è stato “il seme” dal quale è nato l’interessantissimo lavoro di Anna Maria Farabbi sui disturbi alimentari. “L’arte tra bocca e cibo, peso corporeo e peso della parola” (editore Al3vie). Un contributo davvero nuovo e che credo molto possa offrire a chi attraversa il dramma del disturbo alimentare. Bulimia e anoressia, facce della stessa medaglia, malattie della società dell’opulenza, dei tempi moderni…
Questione delicatissima e grave che non può lasciarci indifferenti: secondo le ultime statistiche, solo nel nostro paese sono circa tre milioni le persone che ne soffrono. E sono soprattutto adolescenti, in stragrande maggioranza donne, e fra gli adolescenti questo male è una delle principali cause di morte.

Anna Maria Farabbi è poeta, narratrice, saggista, traduttrice. E’ soprattutto poeta, e il suo progetto non poteva che attraversare il linguaggio dell’arte. “Nessuna impostazione clinica”, spiega.

“Ho concepito l’opera come una ruota”. Una ruota con dieci raggi, ogni raggio è un artista, lei compresa, che “nella sua arte porge il suo rapporto con questa problematica”.

In questa “orizzontalità circolare” dove non esistono gerarchie, intervengono una filosofa, un poeta, un docente di Etnomusicologia, una pittrice, un regista, una ballerina, uno scultore, un fotografo, un fumettista, una narratrice… ognuno con la propria testimonianza, diretta o di osservatore. Tutto tessuto dall’esperienza di incontro con persone in sofferenza (e non solo a proposito di disturbi alimentari) con le quali Anna Maria Farabbi ha lavorato, ché “la poesia, più propriamente il canto, l’approccio poetico alla vita e a ogni sua relazione… riescono a toccare interiormente l’altra creatura, soprattutto quando questa si trova in difficile, drammatica o tragica condizione esistenziale”.

E l’approccio poetico alla vita e alle relazioni di ogni sguardo d’artista affolla di umanità questo libro corale. Impossibile da riassumere…
L’invito è a sfogliare pagina dopo pagina le voci, che sul limite della ruota disegnata da Anna Maria Farabbi appaiono come nella proiezione di una lanterna magica, ciascuno col proprio respiro…
Così, Paola Bianchini, che è filosofa e psicoterapeuta, squarcia la ferita identitaria da cui nasce il disturbo, che del corpo si serve per manifestare il disagio. E invita ad allearsi piuttosto con la vita.
Cosa guardate /della mia dissolvenza? Cosa vedete/ della rinuncia che sono? / Ogni volta piagata, piegata/ a gettare fuori il cibo:/ un rifiuto che rinneghi. / le tue forme: ecco il giudizio/ e nessuno specchio in casa… E’ Marco Bellini che, cercando versi per esprimere la dignità del dolore, offre la sua parola poetica.
Arriva poi la sorpresa di un canto popolare, “La cena della sposa”, offerto nelle sue varianti regionali da Giancarlo Palombini, e che si estende fino alle radici consumistiche, bulimiche, del nostro sistema occidentale. Che cenerà la sposa le dieci sere? “Dieci scatole di confetti/ per saziar li sposi a-l-letti/Nove cuppie di buon pane / per saziare un borgo sano,/.. otto mazzi di radice.. sette vacche ben cornute… sei castroni ben lanuti/ cinque porci ben cingiuti / quattro lepre che van saltando…
Una nenia che lascia il posto al drammatico, coraggioso racconto della pittrice Sara Fruet che (“tu mi stai uccidendo e io per sopravvivere ti uccido”) trasmuta nella forma nutriente dei colori.
E poi lo sguardo di Marco Pozzi, regista di Maledimiele, a dirci della dispercezione di sé… sorpreso dalle immagini devastanti ma al tempo stesso con grande potere di seduzione delle foto di giovani donne che una ragazza “allungava e strecciava come fossero le statue di Giacometti. Qualcosa che era vicino all’arte”.
E poi il peso danzante di Mary Garret, testimone di come il disturbo alimentare possa essere indotto dalla pressione dell’ambiente intorno. E cosa ci si aspetta da una ballerina, se non essere di piuma…
Ancora, la tensione espressiva delle sculture di Piero Marchese, che è anche educatore, e nella mescolanza di umano e animalesco fa intravedere dolore e infelicità di chi pensa di non poter reggere il confronto con le icone della bellezza, nel nostro mondo di culturalmente bulimici…

Si è ancora inquieti difronte a tali immagini, che compare la fotografia di Alberto Terrile a scegliere la via della “condescensio passionis”, la discesa in una sofferenza condivisa, per donarci il ritratto di una madre che ha perso la figlia.
Arrivi senza fiato alla “scarnificazione della gioia” nel lavoro sull’anoressia di Ludovic Debeurme, autore di graphic novel. Che con “Lucille”, e la sua scrittura disegnata che non ha bisogno di colori, “ho voluto affrontare il significato dell’insieme delle relazioni e della loro fragilità”. La tristezza “greve” che spoglia giorno dopo giorno la persona anoressica.
Elvira Aglini, infine, narratrice, generosa testimone del percorso seguito grazie al progetto ospitato dall’associazione Il Pellicano, spazio di testimonianza creato e condotto appunto da Anna Maria Farabbi. E a ogni incontro la domanda era: quando si nominerà la bestia?

A margine di ogni intervento, un QR code e un link è la porta d’ingresso ad approfondimenti multimediali. Foto, quadri, una scultura, voci, un film, a riannodare fili, per aiutare, anche, ad avere fiducia nella guarigione da un male così complesso e grave.
Il cibo e la parola, dunque. Il cibo, “ponte di nutrimento comunicativo a partire dall’apertura della bocca verso la madremammella chiedendo il latte di esistenza”; e la parola, che, se non udita, può trasmutare in urlo silenzioso di dolore.

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Editoria femminista: l’importanza di mettersi in rete

Bookpride 6 marzo ore 10.30

Enciclopediadelledonne.it, VandA edizioni e Al3vie

Introduzione di Margherita Marcheselli. Enciclopediadelledonne.it, VandA edizioni e Al3vie: un piccolo nucleo di editrici femministe da cui partire.
«Attraverso Kate Chopin» con Anna Maria Farabbi per Al3vie e piédimosca Edizioni.
Femminismo e rivoluzioni femministe: grandi autrici della seconda ondata con la storica del femminismo Deborah Ardilli per VandA edizioni.
I libri di enciclopediadelledonne.it: una carrellata attraverso alcuni testi chiave della casa editrice.
Letture, osservazioni, idee da condividere con il pubblico.
Dibattito e interventi con il pubblico.

Con:

Anna Maria Farabbi, Margherita Marcheselli, Deborah Ardilli, Rossana Di Fazio, Nicoletta Nobile (lettrice), Raffaella Polverini, Angela Di Luciano

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Intervista su Radio Popolare: editoria femminista

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Al3viE parteciperà a Bookpride il 4-5-6 marzo a Milano

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Presentazione de Il canto dell’altalena a Il Giardino dei Ciliegi – Firenze

Al Giardino dei Ciliegi, via dell’Agnolo 5, Firenze

giovedì 24 febbraio 2022 ore 17,30

Presentazione del libro di Anna Maria Farabbi

Il canto dell’altalena. L’oscillazione della figura tra il gioco e il mito, seguito da La tela di Penelope (Al3vie  e Pièdimosca edizioni 2021)

“Che cos’è questo canto che volteggia nella sintesi figurativa della statuina di argilla minoica di Creta? Il mio lavoro ha una sola radice intenzionale: entrare nell’origine del canto occidentale. Della poesia occidentale che nasce nel mito. Entrare nel profondissimo e individuarne le sostanze.”

L’opera, con una scrittura narrativa mantenuta sempre in tensione e in accento lirico, attraversa il pensiero di genere affondando nelle radici dell’occidente. Tra le maglie dei giochi d’infanzia e orchestre figurative del mito, si coniugano dinamiche affini. La lingua nei suoi ritratti fonetici e semantici è illuminata fino ai capillari del silenzio. Farabbi ci porta le SireneTiresiaPenelopeAntigoneCassandra e Medea come costellazioni, rovesciandone i canoni interpretativi.

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Bookpride Milano 4/6 marzo

Introduzione di Margherita Marcheselli. Enciclopediadelledonne.it, VandA edizioni e Al3vie: un piccolo nucleo di editrici femministe da cui partire.
«Attraverso Kate Chopin» con Anna Maria Farabbi per Al3vie e piédimosca Edizioni.
Femminismo e rivoluzioni femministe: grandi autrici della seconda ondata con la storica del femminismo Deborah Ardilli per VandA edizioni.
I libri di enciclopediadelledonne.it: una carrellata attraverso alcuni testi chiave della casa editrice.
Letture, osservazioni, idee da condividere con il pubblico.
Dibattito e interventi con il pubblico.

Con:

Anna Maria Farabbi

Margherita Marcheselli

Deborah Ardilli

https://www.bookpride.org/programma/editoria-femminista%3A-l’importanza-di-mettersi-in-rete

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Incontro in piazza di piccoli editori e comunità locali

Incontro in piazza di piccoli editori e comunità locali

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Disturbi alimentari

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Nuove uscite: l’arte tra bocca e cibo

Disturbi alimentari. Al3vie apre prospettive e testimonianze attraverso l’arte

Una tematica delicata e complessa che sempre di più, soprattutto in questo momento di forte disagio sociale, riguarda giovani e giovanissimi.

anna maria farabbi ha lavorato per quasi due anni ad un’opera corale che si apre ad altri affacci passando attraverso testimonianze personali e artistiche di notevole intensità. La stessa autrice afferma: “Le radici del mio progetto sono state immediatamente nitide: nessuna impostazione clinica. Ho concepito l’opera come una ruota”.

Undici artisti e artiste, compresa la curatrice, convergono nella loro differenza identitaria e di ricerca espressiva: pronunciano la loro testimonianza artistica e esistenziale. L’arte fa girare la ruota in un viaggio plurale e al tempo stesso unitario, che entra nei disturbi del comportamento alimentare.

In ordine di presentazione: Paola Bianchini, filosofa, psicologa, psicoterapeuta. Marco Bellini, poeta. Giancarlo Palombini, docente di Etnomusicologia. Sara Fruet, pittrice, medico coaching alimentare e biodinamica craniosacrale. Marco Pozzi, regista cinematografico. Mariafrancesca Garritano, ballerina. Pietro Marchese, scultore e insegnante. Alberto Terrile, fotografo. Ludovic Debeurme, fumettista, pittore e illustrator. Elvira Aglini, narratrice.

La doppia opera

Oltre a questa ruota cartacea, che viaggerà tra le mani, Anna Maria Farabbi ne ha concepita un’altra in parallelo e in approfondimento multimediale. Suoni, immagini, foto, quadri, voci, un film, tesseranno le maglie in fili e nodi. Sarà un modo per significare il progetto davvero con tutti gli ingredienti artistici di cui ha natura. Nel libro, una piccola impronta, quella specie di labirinto chiamato QR code e il link ne saranno la porta d’ingresso.

Sinossi

L’inizio del cibo e la grammatica relazionale a tavola. Mangiavo da sola. Eccetto la domenica. Mi lasciavano il piatto preparato sull’angolo della tavola accanto alla finestra. La bottiglia di acqua davanti al vuoto circolare del bicchiere. Le briciole sulla tovaglia come una semina metafisica di pane. Gli altri della famiglia si erano già alzati, i maschi grandi a coricarsi, le donne in cucina a lavare, asciugare, riporre in frigo il cibo avanzato. La domenica, tutti insieme, davanti a molto cibo, parlavano di clienti, di lavoro, del fare. Io zitta.

anna maria farabbi

Estratti dal testo

Mangiare da soli, secondo me, non genera di per sé alcuna mancanza o sensazione di non compiutezza. Il cuneo della mia riflessione sta in come si mangia quando si è insieme. Che consistenza ha la comunicazione attorno alla tavola. Quale parola. Quale intenzione, tensione, aspettativa, ci sono dietro alla parola e al tacere. Quanto e se si mantiene l’energia cerimoniale della condivisione e la consapevolezza della preziosità del cibo. Quanto significhiamo il cibo come fondamentale anello comunicativo, generativo, tra il nostro piccolo io e il grande noi, inteso come ecosistema.

Il corpo della persona sofferente, la sua lingua (che fa parte del suo corpo naturalmente), compiono una sottrazione sociale, più o meno consapevolmente. Sono apparentemente presenti al mondo, ma interiormente allontanati. Lesi. Il ritiro graduale si manifesta proprio nella relazione cibo e lingua, in una pratica rituale di astensione, di rifiuto di contatto: vegliando e osservando con una tensione difensiva e autoprotettiva.

Note sulla curatrice

anna maria farabbi ha pubblicato per Al3vie, nel 2021, Louise Michel, è che il potere è maledetto e per questo io sono anarchica, e Il canto dell’altalena. L’oscillazione della figura tra il gioco e il mito seguita da La tela di Penelope, opera in coedizione con Pièdimosca edizioni. Per Kaba edizioni ha pubblicato nel 2013, Caro diario azzurro. Ha collaborato con il progetto Leggimileggi e dirige la collana Gocce nella quale è stata pubblicata la sua opera La notte fosforescente.

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Radio Radicale – Louise Michel con Anna Maria Farabbi

Presentazione del libro “È che il potere è maledetto e per questo io sono anarchica” di Louise Michel a cura di Anna Maria Farabbi (Al3vie)

https://www.radioradicale.it/scheda/638166/presentazione-del-libro-e-che-il-potere-e-maledetto-e-per-questo-io-sono-anarchica-di?i=4280242