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Intervista a Tiziana Buonfiglio sul Corriere dell’Umbria

Intervista a Tiziana Buonfiglio sul Corriere dell’Umbria

“Ho rotto il mio soffitto di cristallo con l’acqua e l’ostinazione”

… A Perugia, oltre al lavoro, Tiziana Buonfiglio, ha trovato, più che il tempo il coraggio di riallacciare il filo rosso con l’antica passione giovanile, scrivendo e dando alle stampe nel 2020 il suo primo libro, “L’estate del Bagatto”, edito da Volumnia, nascondendosi sotto lo pseudonimo di “Sibilla Eburnea”. Il libro ha una strana storia, perché in pratica ora ha un nuovo editore (Al3vie di Pavia), un nuovo titolo, “Il labirinto del Bagatto”, e un nuovo finale scritto da un autore aggiunto di cui non si conosce l’identità, infatti viene firmato in copertina, oltre che da lei, Tiziana Buonfiglio, anche da un semplice punto interrogativo. “Si tratta di una penna anonima” conferma “neanche io so chi sia chi ha cambiato completamente il finale e anche l’io narrante che da uomo, improvvisamente, mentre è in treno e guarda fuori dal finestrino, diventa donna. Del resto le carte dei tarocchi lo avevano annunciato che la vita di un uomo si interrompe con l’inaspettato. Nel caleidoscopio della sua esistenza le luci, i personaggi, i sentimenti si scompongono e si ricreano. La penna anonima conclude quindi il mio romanzo, anzi lo capovolge e lo riapre”.

“Un mistero stile Elena Ferrante?”

Debbo dire che il contributo di questa penna anonima è molto bello, mi ricorda molto lo stile di Marguerite Yourcenar, inoltre dà dignità al femminile ad un finale che io in fondo avevo un po’ tirato via per la furia di concludere. In questo modo il mio romanzo potrà godere di una seconda vita.

“A chi ha dedicato il suo libro?”

A nessuno in particolare. A tutte le persone che amo nei diversi luoghi del mondo e nelle pieghe sgualcite del cuore per le pagine bianche da scrivere ancora.

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