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Perugia. Poesia, “La via del poco” di Anna Maria Farabbi a POPUP

Poesia in via Birago a Perugia, giovedì 23 giugno alle 19, con la presentazione a POPUP di La via del poco, di Anna Maria Farabbi, primo libro della collana di poesia Arca, in coedizione pièdimosca edizioni e Al3viE. Con l’autrice interverrà Elena Petrassi.

“So solo che il mio canto è un poco – spiega Farabbi nelle note di copertina del volume –. È la mia via. Che la poesia e la mia vita coincidono. Si intrecciano nella via del poco. Una via che ha la vocazione del vento, prossimo al nulla e portatore del tutto. Dopo cinque impronte liriche inedite che si incardinano nel titolo, sorgono in successione cronologica di pubblicazione editoriale otto opere nate nell’arco di venti anni, poco più: dal 1996 al 2022. Apro segnata dall’India, concludo la mia ricerca nei tessuti della terra giapponese”.

https://www.radiophonica.com/freelapis/perugia-poesia-la-del-poco-di-anna-maria-farabbi-popup

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Presentazione de La via del poco di Anna Maria Farabbi

Pièdimosca edizioni e Al3vie accolgono nella Collana Arca dedicata alla poesia la prima opera La via del poco presentandola alla libreria Pop up di Perugia giovedì 23 giugno alle ore 19.

Le due realtà editoriali, guidate da Elena Zuccaccia e Raffaella Polverini, dopo aver pubblicato insieme Il canto dell’altalena l’oscillazione della figura tra il gioco e il mito seguito da La tela di Penelope e Kate Chopin. Racconti con saggio e traduzione di anna maria farabbi iniziano questo cammino in poesia con la curatela della poeta Anna Maria Farabbi che nel segno del femminile e della collaborazione ha proposto questo speciale e forse unico progetto condiviso.

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La Collana Arca accoglie la sua prima opera in poesia “La via del poco”

Lasciamo che siano le parole della poeta Anna Maria Farabbi a presentare l’opera.

So solo che il mio canto è un poco. È la mia via. Che la poesia e la mia vita coincidono. Si intrecciano nella via del poco. Una via che ha la vocazione del vento, prossimo al nulla e portatore del tutto.

Dopo cinque impronte liriche inedite che si incardinano nel titolo, sorgo – no in successione cronologica di pubblicazione editoriale otto opere nate nell’arco di venti anni, poco più: dal 1996 al 2022. Apro segnata dall’India, concludo la mia ricerca nei tessuti della terra giapponese.

a.m.f.

Le opere: solo il poco è la via, 2022 firmo con una gettata d’inchiostro sulla parete, 1996 fioritura notturna del tuorlo, 1996 nudità della solitudine regale, 2000 la magnifica bestia, 2007 segni, 2007 la luce esatta dentro il viaggio, 2008 il filo della carovana di sale e i miei dieci nodi, 2018 io sono alla poesia come pane al pane e vino al vino, 2021

Pubblicazione in coedizione con Pièdimosca edizioni che insieme alla curatela di Anna Maria Farabbi accoglierà in condivisione la poesia nella Collana Arca

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Fili singolari / trame plurali

Donne in biblioteca tra memoria e futuro

Biblioteca delle donne Laura Cipollone (sede CPO)

Nel mondo digitale in cui oggi siamo immersi/e, le biblioteche hanno ancora senso di esistere? E cosa rappresenta una biblioteca delle donne? Oltre ad essere una pratica di conservazione della memoria femminile può ancora adesso configurarsi come uno spazio vivo, un laboratorio creativo di pensiero e nuove relazioni, un’officina del cambiamento?

Lorena Rosi Bonci ne parla con Anna Maria Farabbi, poeta e scrittrice che nelle sue opere ha scelto spesso di concentrarsi su scrittrici e artiste perlopiù tenute ai margini dei cardini culturali ed editoriali del proprio tempo. L’incontro sarà occasione per un dialogo sul filo della memoria teso verso il futuro, a partire dalla nascita della Biblioteca delle Donne Laura Cipollone fino all’ultimo lavoro di traduzione a analisi di Anna Maria Farabbi sulla scrittrice americana Kate Chopin.

“Mettere a fuoco opere e personalità di eccellenza qualitativa, con potente originalità e forza eccentrica, eversiva, libera da canoni e retoriche è, lo credo fermamente, un dovere civile, politico, artistico. Nel corso dei miei studi, la mia attenzione si è concentrata prevalentemente su artiste che, nel corso dei secoli, hanno in modi diversi ma totalizzanti subìto ingiustizie di emarginazione, sottovalutazione, svalutazione, perfino cancellazione. Mai è un caso quando si verifica un atto di femminicidio intellettuale […] Kate Chopin ha inciso il suo pennino nelle croste malate della quotidianità sociale e relazionale, soprattutto nelle carie della comunità, in quelle radici che precludono alla donna diritti e opportunità.” (Anna Maria Farabbi) 

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Menzione di merito per Il canto dell’altalena

Decretati dalla Giuria i finalisti della Terza Edizione del Premio Letterario al femminile Le Parole di Lavinia.

Dopo un attento esame dei numerosi titoli in concorso, la Giuria ha reso noti i nomi dei finalisti per ciascuna sezione del Premio.

Per la Sezione Scientifica:

Agata Cecilia Amato Mangiameli, Maria Novella Campagnoli

Per la Sezione Saggistica:

Aldo Cagnacci, Anna Maria Farabbi, Marilena Lucente, Mauro Martini, Giorgia Pellorca, Emiliano Tognetti, Lara Vanni.

Per la Sezione Poesia:

Luisa Di Francesco, Laura Tommarello, Elisabetta Vatielli, Patrizia Pallotta.

Per la Sezione Narrativa:

Adriana Assini, Emanuela Caracciolo, Giulia Cosi, Graziano Di Benedetto, Marilena Fonti, Maria Teresa Galante, Beatrice Gioia, Clara Lazzari, Vanessa Longhese, Daniela Pecchi, Laura Ravone, Vincenza Lorusso.

Vi aspettiamo domenica 12 giugno 2022 al Museo Città di Pomezia – Laboratorio del Novecento per la III Edizione del Festival Letterario al femminile a partire dalle ore 10.30 con interessanti presentazioni librarie per giungere con entusiasmo alla Cerimonia di Premiazione che si svolgerà a partire dalle 17.00.

L’intera giornata sarà accompagnata dall’esecuzione di soave musica al femminile da parte dell’Arpista M° Ornella Bartolozzi, a cui si unirà nel pomeriggio il Soprano Stefania Murino.

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L’arte tra bocca e cibo (2022) di Anna Maria Farabbi

di Maria Antonietta Spinelli

L’arte tra bocca e cibo nasce dalla curiosità di riscoprire, attraverso la parole, l’universo in cui sono immersi i pazienti con disturbo alimentare

Il testo L’arte tra bocca e cibo fornisce un’affascinante lettura e parallelismo tra la bocca, come ricerca espressiva di parola, e la funzionalità primordiale del cibo e del nutrimento.

Messaggio pubblicitario Viene fornita una visione a cavallo tra le testimonianze personali ed artistiche di undici autori e il delicato argomento dei disturbi dell’alimentazione. L’elaborato, scritto in stile saggistico, si apre con l’autrice stessa, Anna Maria Farabbi, poetessa e narratrice. L’autrice racconta, in maniera esaustiva, lo scopo e il focus del testo, prendendo in considerazione aspetti non clinici del tema, ma ampliando il suo significato a condizioni etnoculturali e concependo il tutto in chiave descrittiva. Riferisce di aver ideato lo scritto come una ruota, con assenza di gerarchia tra autori ma con un occhio centrale attorno cui tutti ruotano, ovvero i disturbi dell’alimentazione. Il tutto è arricchito da contenuti artistici, sonate popolari, quadri o filmografia scaricabili tramite QR CODE a fine di ogni saggio.

L’interesse dell’autrice è partito dalla frequentazione di un centro di riabilitazione dei disturbi dell’alimentazione e dalla curiosità di riscoprire, attraverso la parole, l’universo in cui sono immersi i pazienti con tale disturbo. È da qui che nasce l’idea di elaborare un racconto che non si limiti ad un’autobiografia o ad un racconto episodico di eventi, ma che metta in campo le personali sofferenze degli autori che hanno avuto a che fare, per esperienza diretta o indiretta, con la problematica alimentare.

Una tra i primi autori è la Dott.ssa Paola Bianchini filosofa, psicologa e psicoterapeuta. La visione della scrittrice in esame si distanzia da quella clinica ma, con linguaggio solenne, apre lo scenario alla visione del dolore e della storia che i pazienti portano in quella che poi diventa la quotidianità del professionista. Anche in questo caso il focus è sulla parola e sull’abilità della stessa di comunicare anche quando non espressa e arricchita di silenzi.

Il riferimento al disturbo alimentare è espresso così: “è ossessione per il peso: la paura è nel peso della scelta ovvero nel peso dell’identità” e si mostra la ferita identitaria da cui nasce il disturbo, che si serve del corpo per poi manifestare il suo disagio.

Marco Bellini, poeta, esprime nei suoi versi l’ascolto empatico di dolore e di dignità emotiva della persona che ha scelto di raccontarsi a lui. Con versi decisamente forti di contenuto, come il titolo stesso “dita in gola”, apre lo scenario alla bulimia ed alla “donna trasparente piena di voce inascoltata.”

Si passa poi attraverso l’analisi del testo di sonata popolare , “La cena della sposa” ad opera di Giancarlo Palombini, docente di Etnomusicologia che descrive l’aspetto consumistico e transculturale del cibo attraverso l’abbondanza e la descrizione popolare della tradizione.

Il racconto intenso e travolgente di Sara Fruet, pittrice, medico coaching alimentare e biodinamica craniosacrale, che attraverso la pittura ed il suo tratto descrive le varie tappe del disturbo alimentare: dapprima perfezionistico e controllante, dai tratti precisi e colori scuri, fuori controllo, per poi diventare denso e colorato, libero e ricco di sfumature. Esemplificativo di ciò è la fig. 1.a e 1.b e il seguente estratto: “E mentre i confini del mio corpo iniziavano ad occupare più spazio, le tele diventavano sempre più grandi, i colori più brillanti, il gesto più ampio. Non più un sussurro. Ma un racconto a voce bella alta e sicura”. Il dettagliato racconto traspare di consapevolezza e dignità nel dolore ed apre le porte alla possibilità di cambiare e addentrarsi nel percorso di guarigione.

L’ARTICOLO CONTINUA DOPO LE IMMAGINI:

L'arte tra bocca e cibo (2022) di Anna Maria Farabbi - Recensione del libro FIG 1.A

L’arte tra bocca e cibo – Fig. 1.a

L'arte tra bocca e cibo (2022) di Anna Maria Farabbi - Recensione del libro FIG 1.B

L’arte tra bocca e cibo – Fig 1.b

Ed è di carattere femminile anche il racconto di Mariafrancesca Garritano, ballerina, che ben descrive il processo di interiorizzazione dell’ideale di magrezza e della sensazione di inadeguatezza dettata dall’ambiente.

La testimonianza di Marco Pozzi, regista cinematografico che racconta la storia della nascita del suo film Maledimiele e la dispercezione corporea che lentamente si trascina verso l’essere invisibile.

Messaggio pubblicitario Invece Pietro Marchese, scultore e insegnante, porta nella scultura il suo messaggio di riflessione rispetto alle generazioni attuali con la scultura Light (fig.2). Nella sua carriera di insegnante è capitato di assistere a profondi dilemmi perfezionistici e correlati al Disturbo alimentare dell’anoressia. Riferisce di aver utilizzato una figura forte che mirasse a perturbare e notare l’ossimoro e che riportasse al problema attuale in maniera silenziosa, fa intravedere l’infelicità di chi pensa di non poter reggere il confronto con le icone della bellezza e di bravura.

L’ARTICOLO CONTINUA DOPO L’IMMAGINE:

L'arte tra bocca e cibo (2022) di Anna Maria Farabbi - Recensione del libro FIG 2

L’arte tra bocca e cibo – Fig 2

L’arte della sofferenza è mostrata anche da Alberto Terrile, fotografo, che immortala il volto tirato di una donna che ha perso la figlia per anoressia, discendendo in una sofferenza condivisa ed estremamente realistica (fig.3).

L’ARTICOLO CONTINUA DOPO L’IMMAGINE:

L'arte tra bocca e cibo (2022) di Anna Maria Farabbi - Recensione del libro FIG 3

L’arte tra bocca e cibo – Fig 3

Un’arte dal tratto diverso è anche quella che narrata da Ludovic Debeurme, fumettista, pittore e illustratore che, nell’intervista, spiega le ragioni che stanno alla base di “Lucille”, uno dei suoi ultimi lavori in cui il tema centrale è quello dell’anoressia. Il tema, caro all’autore, descrive il legame tra corpo e spirito e la complessa relazione tra il proprio corpo e lo spazio circostante in un momento delicato della vita quale essere l’adolescenza.

Come chiusura circolare del testo, posizionato probabilmente volutamente come ultimo capitolo, compaiono i racconti autobiografici di Sara Fruent, precedentemente citata, ed Elvira Aglini, narratrice e generosa testimone del progetto ideato da Anna Maria Farabbi, e del suo personale vissuto.

In conclusione il libro in esame, prende in considerazione molteplici dimensioni e declinazioni del disturbo alimentare che partono dalla persona per estendersi alla rete relazionale nella quale è immersa, offrendo importanti punti di vista diversi. Si articola in due parti principalmente: la prima, ovvero quella che offre una visione prettamente metaforica e artistica, e la seconda ovvero quella in cui vengono messe in campo le personali esperienze di due autrici che ben delineano l’acuzia del dolore ed il processo di presa di coscienza e consapevolezza di sé e del mondo. Si tratta di una lettura interessante ed inaspettata che coinvolge il lettore soprattutto nella sua dimensione dinamica e variegata, di lessico, di immagini ed esperienze. Ho trovato particolarmente interessanti le testimonianze e le varie interviste fatte agli autori, complessa invece, nel linguaggio e nel tono solenne, la prima parte, scritta in termini saggistici, che potrebbe deviare in parte dal tema centrale in cui si articola tutta la tematica alimentare.

Risulta, invece, ben definita e strutturata l’idea di trattazione circolare degli argomenti, in quanto l’autrice apre il testo con la prefazione che ben spiega il progetto ed il ruolo di ogni autore, chiudendosi poi con la testimonianza di un partecipante lì, dove tutto è iniziato, ovvero nell’associazione “Il Pellicano”.

Molto al passo con i tempi ed estremamente utile è anche il corredato multimediale, scaricabile tramite QRcode.

Considero il testo una lettura consigliata di livello medio alto, di più facile comprensione a coloro che hanno, o hanno avuto, esperienza diretta o indiretta in tale patologia. È arricchente e stimolante ed offre una visione poliedrica del disturbo dell’alimentazione che incuriosisce per aver considerato, probabilmente per le prime volte, l’aspetto più artistico della sua espressione.
Per saperne di più: https://www.stateofmind.it/2022/05/arte-bocca-cibo-recensione/

Per saperne di più: https://www.stateofmind.it/2022/05/arte-bocca-cibo-recensione/

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Feminism5 Casa Internazionale delle Donne – Roma 10/12 giugno

Nel corso della fiera Feminism5 che si svolgerà a Roma dal 10 all’12 giugno, Anna Maria Farabbi porterà il libro Kate Chopin. Racconti con saggio e traduzione di anna maria farabbi. Pubblicazione in co-edizione con Pièdimosca edizioni.Sabato 11 giugno alle ore 16 nel Giardino Agorà – Casa Internazionale delle Donne – via Lungara 19 – Roma.

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L’arte tra bocca e cibo peso corporeo e peso della parola

di Milena Nicolini su Casamatta blog

https://www.casamattablog.it/articolo/note-di-lettura-4/

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Louise Michel al Circolo Anarchico Berneri di Reggio Emilia

Venerdì 13 Maggio alle ore 21 Anna Maria Farabbi porterà il libro “Louise Michele è che il potere è maledetto e per questo io sono anarchica” alle donne libertarie di Reggio Emilia

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DWF su Louise Michel