In coedizione con Pièdimosca edizioni
Kate Chopin è considerata un’antesignana del femminismo. Siamo nella Louisiana del 1850, ma ciò che ha scritto è ancora fortemente attuale
Mettere a fuoco opere e personalità di eccellenza qualitativa, con potente originalità e forza eccentrica, eversiva, libera da canoni e retoriche è, lo credo fermamente, un dovere civile, politico, artistico. Nel corso dei miei studi, la mia attenzione si è concentrata prevalentemente su artiste che, nel corso dei secoli, hanno in modi diversi ma totalizzanti subìto ingiustizie di emarginazione, sottovalutazione, svalutazione, perfino cancellazione. Mai è un caso quando si verifica un atto di femminicidio intellettuale […]
Kate Chopin ha inciso il suo pennino nelle croste malate della quotidianità sociale e relazionale, soprattutto nelle carie della comunità, in quelle radici che precludono alla donna diritti e opportunità.
Dopo circa venti anni dalla loro prima pubblicazione, accolgo la riedizione di Le alfabetiche cromie di Kate Chopin e Un paio di calze di seta con piacere e gratitudine. Questa scrittrice americana non è ancora conosciuta come si dovrebbe, almeno qui in Italia. Al di là di alcune nuove traduzioni di The Awakening e di alcuni racconti, rimane assente o insufficiente una ricca offerta di lavoro monografico sulla sua intera opera. Il mio saggio aveva e ha l’intenzione di porgere strumenti di approfondimento e connessioni per chi studia e, al tempo stesso, per chi incontra per la prima volta Kate Chopin. Avere a disposizione in un solo libro il viaggio e il viatico mi sembra una buona opportunità.
anna maria farabbi